corso

SUMMER SCHOOL OFFICINA 1922

Una mostra alle origini della fortuna del barocco

19 ore e 30 minuti tot. 3 moduli

Il corso in breve

7, 8, 9 giugno 2023
Lezioni frontali, workshop, visite
in presenza presso Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale"
rivolta a laureati, dottorandi ed esperti del settore
max 30 partecipanti
dopo l'iscrizione, invia il tuo cv all'indirizzo email: officina1922@gmail.com
ULTIMI POSTI ANCORA DISPONIBILI: iscrizioni prorogate fino al 29 maggio.

Descrizione

Nell’ambito del Programma Barocco, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo propone La Summer School Officina 1922. una mostra alle origini della fortuna del barocco, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

La Summer School, che si terrà dal 7 al 9 giugno a Venaria, ambisce a contribuire alle riflessioni sulle esposizioni temporanee come strumento di lavoro e di ricerca della disciplina storico artistica e ad indagare gli esordi della fortuna della cultura figurativa del Sei e del Settecento nel corso del XX secolo.

Nel corso delle lezioni,  studenti, dottorandi e post-doc nel campo delle scienze umane e sociali avranno l’occasione di confrontarsi con studiosi e ricercatori di museologia e storia dell’arte e di approfondire le questioni metodologiche legate allo studio delle grandi esposizioni.

Il percorso proposto si articola in lezioni frontali e laboratori pomeridiani per concludersi con visite guidate presso musei e residenze storiche torinesi.

Nelle lezioni teoriche sarà affrontata la fondamentale mostra della Pittura Italiana del Sei e Settecento, allestita nelle sale di Palazzo Pitti nella primavera del 1922. Insieme a studiosi ed esperti del settore i partecipanti potranno analizzare gli aspetti legati all'organizzazione, al quadro politico e istituzionale, all' allestimento e alla movimentazione delle opere, indagando i retroscena critici oltre che gli aspetti di risonanza internazionale di una mostra che ha segnato il passo negli studi e nella percezione della cultura figurativa del Barocco durante il corso del Novecento.

Nel corso dei laboratori pomeridiani verrà approfondito il tema delle mostre sul Barocco ambientate nelle dimore storiche, con una particolare attenzione alle residenze sabaude, e verrà presentata l'architettura della piattaforma digitale in Linked Open Data predisposta per il progetto "Quale Barocco?" dalla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo con la collaborazione di Regesta.

 

INFO AGGIUNTIVE:

  • La quota di iscrizione di 80 euro comprende coffee break, lunch e visite guidate.
  • Numero limitato di posti presso le Foresterie EDISU di Torino (prezzo: 20-30 euro a notte). Prenotare all'indirizzo  http://clio.edisu-piemonte.it:8088/Login.aspx ; registrarsi e, con il codice utente ottenuto e la password scelta in fase di registrazione, procedere con la richiesta di prenotazione indicando in nota "partecipante Summer School organizzata da docenti UNITO Maria Beatrice Failla e Serena Quagliaroli".
  • TERMINE ISCRIZIONI: 24 maggio 2023.

Partner e Patrocini

Requisiti

Competenze in ingresso
  • Laurea magistrale in discipline umanistiche e politecniche

I nostri docenti

Vedi BIO

Elisabetta Ballaira

Elisabetta Ballaira è storica dell’arte e archivista. Direttrice esecutiva e responsabile comunicazione della Fondazione 1563, si occupa di supervisionare le linee di ricerca e i progetti di umanistica digitale con particolare riferimento alle attività relative all’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo e ai programmi di ricerca THP e Programma di studi sull’Età e la Cultura del Barocco.

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Francesca Bocasso

Francesca Bocasso è storica dell’arte laureatasi a Torino e specializzatasi a Genova. Ha condotto studi sulle esposizioni di arte antica e barocca nella Torino degli anni Trenta del Novecento e su Carlo e Amedeo di Castellamonte. Dal 2018 lavora in Fondazione 1563 occupandosi del Programma di studi sull’Età e la Cultura del Barocco, editoria e progetti digitali.

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Alice Cutullè

Alice Cutullè, ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino, ha conseguito il titolo
di dottore di ricerca in Storia, critica e conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Padova.
Nello stesso ateneo ha ottenuto il diploma della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici ed è stata
assegnista di ricerca.
Formatasi presso l’Università di Pisa e di Genova, si è occupata di storia dell’architettura e di archeologia
industriale, pubblicando la monografia sulla Ceramica Ligure Vaccari (2013) e vari articoli sull’argomento.
Attualmente le sue indagini si rivolgono al rapporto tra arte e guerra nella prima metà del Novecento, su temi di
critica d’arte, restauro, collezionismo, museografia.
È autrice di diversi saggi in riviste e miscellanee, ha partecipato a numerosi convegni, nazionali e internazionali.
Recentemente ha pubblicato la monografia Gino Fogolari Una vita in difesa del patrimonio artistico.

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Stefania De Blasi

Stefania De Blasi è una storica dell’arte, specializzata in storia delle arti decorative e dottore di ricerca in Storia del restauro e critica d’arte. Ha collaborato a progetti di ricerca e catalogazione nazionali con l’Università degli Studi di Torino, le Soprintendenze piemontesi e musei italiani. Dal 2006 lavora al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) dove ha coordinato come storico dell’arte di riferimento i settori di restauro degli Arredi Lignei, di Manufatti Tessili e numerosi progetti nazionali ed internazionali sulle Residenze Museo. Oggi è responsabile dell’Area Comunicazione e Documentazione e gestisce biblioteca e archivi del CCR. Ha curato numerose mostre, convegni e pubblicazioni ed è il referente di progetti curatoriali e di valorizzazione per i beni della Fondazione Ordine Mauriziano, in particolare per la Palazzina di Caccia di Stupinigi. È docente specializzata per i programmi di conservazione preventiva del CCR. Ha insegnato e scritto di storia del restauro, museologia, mercato dell’arte, connoisseurship e storia delle arti decorative.

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Maria Beatrice Failla

Maria Beatrice Failla è professoressa associata all’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Storici (settore L-ART/04) dove insegna Museologia e Storia del restauro. Si occupa della storia del collezionismo nel XVII e nel XIX secolo, dei musei negli anni tra le due guerre, con una particolare attenzione alla ricezione dell’arte moderna nel corso del Novecento, e delle connessioni tra restauri storici e museologia. Tra i suoi ambiti di ricerca anche le applicazioni digitali nell’ambito dei musei. Ha organizzato convegni internazionali, ha co-curato mostre sulla cultura figurativa in Piemonte e ha lavorato all’ordinamento di diversi musei e residenze storiche. È stata coordinatore di unità locale di tre progetti PRIN, tra i quali il progetto La Vita delle OpereDalle fonti al digitale sulla divulgazione della storia conservativa delle opere nei musei. È la coordinatrice scientifica del progetto Quale Barocco? Fortuna e ricezione visiva dell’età barocca nelle collezioni e negli allestimenti dei musei europei e americani nel corso del Novecento promosso dalla Fondazione 1563.

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Cristiano Giometti

Cristiano Giometti è professore associato di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Firenze.
E’ specialista di scultura barocca romana, cui ha dedicato studi monografici, della diffusione in Italia e in Europa del linguaggio artistico del Seicento e di storia delle esposizioni nella prima metà del Novecento.

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Fabiana Guernaccini

Fabiana Guernaccini è una Knowledge manager e Data architect presso la società regesta.exe. Laureata in Storia dell’arte e specializzata in Beni archivistici e librari, si occupa di Semantic Web, Linked Open Data e
modellazione di ontologie. È coinvolta in una pluralità di progetti LOD, tra cui quelli della Fondazione CDEC, Intesa Sanpaolo, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e Fondazione 1563.

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Andrea Leonardi

Andrea Leonardi, professore associato in servizio presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (DIRIUM) dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, insegna ‘Storia delle Arti in Età Moderna’,
‘Storia del Collezionismo’, ‘Museologia’, ‘Collezionismo, musei e processi di musealizzazione’. Nello stesso Ateneo è componente del Collegio dei docenti del Dottorato in ‘Patrimoni Archeologici, Storici, Architettonici e Paesaggistici Mediterranaei’ (PASAP-MED), di quello in ‘Lettere, Lingue, Arti’ e della Scuola di Specializzazione in ‘Archeologia’. A discendere dal piano Next Generation EU, partecipa al progetto europeo Changes (2021), Spoke 1 – Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities (coordinatore Giuliano Volpe), con cui prosegue la sue ricerche avviate, in qualità di PI, sia con il bando CNR L’identità culturale come fattore di integrazione (linea di intervento 7 – Territorio e identità: lo sviluppo locale come fattore di competitività nei processi di globalizzazione), sia con il programma Short-term residency, per l’area scientifico-disciplinare Garden and Landscape Studies, presso la Dumbarton Oaks Research Library and Collection (Trustees for Harvard University, Washington DC). Tra i suoi principali titoli monografici si segnalano: Feudi, ville, palazzi e quadrerie. Committenze Costa, Gavotti e Siri tra Liguria e Roma nel ‘500 e ‘600 (2008); Percezione e memoria del giardino storico genovese. Firenze 1931: la Liguria alla Mostra del Giardino Italiano (2011); Genoese Way of Life. Vivere da collezionisti tra Seicento e Settecento (2013); Arte antica in mostra. Rinascimento e Barocco genovesi negli anni di Orlando Grosso (2016); Firenze 1911-1922. La pittura italiana del Sei e Settecento in mostra (2022). Nel 2020 ha curato l’esposizione Il Museo che non c’è. Arte, collezionismo, gusto antiquario nel Palazzo degli Studi di Bari 1875-1928 (2020), il cui catalogo ha trovato spazio nella collana “Le voci del museo” di Cristina De Benedictis e Antonio Paolucci (Firenze, Edifir).

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Marta Nezzo

Marta Nezzo insegna presso il Dipartimento dei Beni Culturali e dirige, dal 2020, il Centro per la Storia dell’Università di Padova. Le sue ricerche si concentrano sull’analisi dei temi identitari supportati dalle arti, con attenzione ai loro diversi riverberi in campo teorico, divulgativo e istituzionale. Su questa via, ha ricostruito diversi aspetti della salvaguardia del patrimonio artistico durante le guerre mondiali (con implicazioni e derive nella produzione critica). Ha approfondito il rapporto arte-pubblico, documentando organizzazione ed esiti di importanti mostre del primo Novecento. Ha curato la pubblicazione dei documenti sulla ridefinizione artistica degli edifici dell’Università di Padova sotto il rettorato di Carlo Anti. Si interessa inoltre della ricezione delle arti non europee, nel tentativo di innescare un dialogo fra modelli critici e storico-artistici occidentali, studi di antropologia culturale e innovative politiche formative.

 Fra i suoi libri ricordiamo Critica d’arte in guerra (2003); Il miraggio della concordia. Documenti sull’architettura e la decorazione del Bo e del Liviano: Padova 1933-1943 (2008); Ugo Ojetti. Critica, azione, ideologia (2016); Arte come memoria. (2016); Dire l’arte (2020); Arte e guerra. Storia e storie dal Risorgimento all’età contemporanea (2021); La Sala dei Quaranta (2022).

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Serena Quagliaroli

Serena Quagliaroli è ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino. Le sue ricerche vertono principalmente sulla decorazione a stucco e il funzionamento dei cantieri decorativi tra il XVI e il XIX secolo, sulla fortuna di Manierismo e Barocco tra Otto e Novecento, sui problemi di ricezione e conservazione degli apparati decorativi. Dalla sua fondazione è una delle coordinatrici del Centro Studi per la Storia dello Stucco in Età Moderna e Contemporanea.

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Ilaria Serati

Dopo la laurea magistrale in Storia dell’Arte, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano nel 2016, Ilaria Serati ha svolto esperienze museali presso l’Accademia Carrara di Bergamo e il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova (2016-2017). Nel 2021, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Roma, La Sapienza, con un progetto su Il contributo di Giacomo Carrara (1714-1796) alla letteratura artistica attraverso l’epistolario (tutor:
prof. M. Ruffini). La pubblicazione della tesi di dottorato è prevista entro l’anno 2023. Sempre nel 2021, ha vinto una Borsa di Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco bandita dalla Fondazione 1563, presentando un progetto di ricerca su Il ruolo di Wilhelm Suida nella fortuna del Barocco in America, il cui risultato sarà oggetto di una prossima pubblicazione. Vincitrice di premi scientifici, membro di progetti di ricerca e relatrice a convegni nazionali, ha all’attivo articoli e atti di convegno inerenti alla letteratura artistica del Settecento, all’epistolografia e al collezionismo.

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Massimiliano Simone

Massimiliano Simone (Alessandria, 1988) si è laureato nel 2012 in Letterature e Civiltà Moderne presso l’Università degli Studi di Genova e nel 2014 ha ottenuto un diploma di master di II livello in Museologia, museografia e gestione dei beni culturali presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 2020 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte presso l’Université Paris 8, in codirezione con l’École Pratique des Hautes Études, e il diploma di perfezionamento in Letterature e Filologie Moderne in cotutela con la Scuola Normale Superiore di Pisa, discutendo una tesi dal titolo Marte e Venere sorpresi e svelati. Amori, variazioni, voyeurismi. Ha collaborato, inoltre, in qualità di assistente alla conservazione con il Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino (2014) e con il Musée du Louvre (2017). Proseguendo le sue ricerche focalizzate sulla pittura veneta del Cinque-Seicento, le iconografie profane e i rapporti tra parola e immagine, attualmente ricopre il ruolo di professore a contratto presso le Università di Amiens, Angers, Lille, Paris 1 Panthéon-Sorbonne e l’École du Louvre. Consigliere dell’Association des historiens de l’art italien, nel 2021 è stato borsista del Corso di Alta Formazione in Gestione dei patrimoni storico-artistici e delle collezioni «corporate» organizzato dalla Gallerie d’Italia Academy.  Nel 2021 è risultato vincitore di una Borsa di Alti Studi della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, con un progetto intitolato Ca’ Pesaro 1959: La mostra sulla Pittura del Seicento a Venezia.

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Alice Tagliapietra

Alice Tagliapietra è Records Manager e Responsabile della Conservazione dei documenti informatici per la Fondazione 1563. Laureata e diplomata in Archivistica. Si occupa di gestione documentale, in particolare su progetti relativi alla creazione e al mantenimento dei documenti soprattutto in ambito digitale.

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